La leggenda di Sakùntala
Nel dirigersi verso il banco di musco, è colpita dalla precoce fioritura di una grande liana. Lascia cadere i fiori, e con viva gioia rivolgendosi di
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Il Re e le fanciulle andranno verso il bosco e si sederanno.
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Anùsuya andrà più atterrita che mai verso Priyàmvada interrogandola con la sguardo.
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Priyàmvada si staccherà dall'amica e andrà verso la porta per meglio udire.
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Il giovane apparso è sempre nell'atto di trarre il dardo. Due eremiti, avanzandosi verso lui genuflessi:
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spalle. Sakùntala si dirige macchinalmente verso la tavola dei servizii: prende con due mani una ghirlanda e va verso l'altare per disporla. Ma giunta a
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Le fanciulle sempre dolenti si dispongono subito ad eseguire il comando, poi, a capo chino, si ritrarranno verso l'Eremo.
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Un giovane appare con l'arco teso verso una gazzella fuggente tra gli alberi. Gli eremiti si arretrano, ed esclamano insieme.
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La figura liliale della fanciulla s'avanzerà come in sogno fin verso la porta. Qui si soffermerà, sempre con lo sguardo perduto.
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Ma Priyàmvada sospettosa sospinge Anùsuya tacitamente verso il vano. Anùsuya sale pian piano gli scalini e si sporge cautamente per vedere.
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Insieme andranno tutte verso il fondo; Sakùntala per annaffiare le sue piante, Anùsuya al banco di musco, commentando con Priyàmvada e aiutandola.
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La porta si apre: Durvàsas entra. Il mattino si fa radioso. Voci di caccia lontana. Due mendichi, ansimanti, si affretteranno verso l'eremo.
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Un rombo lontano interrompe bruscamente l'estasi del Re che si volge istintivamente verso il fondo. E come egli resta attonito, ecco giungere
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Qui Priyàmvada si riavanza verso il proscenio colle mani sugli orecchi per non ascoltare. Anùsuya, sempre trepidante, le si accosta; e resteranno
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Il Re si sarà ritratto verso la macchia, a destra, ma in modo da poter scorgere. quanto si svolge sulla scena. Si intravederanno Priyàmvada e
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Sakùntala s'inchina e si allontana verso destra. Prima di sparire, si volgerà per riguardare; ma, incontrando lo sguardo del Re, si affretterà nel
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Nuova pausa. Il Re riappare: scende lentamente il declivo; a capo chino si avvia verso la macchia a destra. Ma la liana lo attrae, ed egli la
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alzarsi, quand'ecco vede Sakùntala, sbigottita, tornare di corsa verso le compagne. Nel tempo stesso sopraggiunge affannoso lo Scudiero del Re.
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»... indi si avvia anch'egli verso la sorgente. Ma dal fondo della selva, voci fresche di giovinette interrompono la sua contemplazione. Anùsuya appare
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Quindi la conduce verso l'altare. Si svolgerà una funzione rituale come di sponsali. I due asceti avranno intanto riaccese le resine, e sparsi i
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da Harìta e dal Giovane eremita, che soli entreranno, facendo ala. Gli altri asceti, in corteo, ripiegheranno umilmente verso l'Eremo, mentre le
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Ed è per abbattersi quasi inerte, ma i due Eremiti la sostengono. Anche il Re e lo Scudiero fanno un gesto pietoso verso la fanciulla, la quale si
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piovono da invisibili lampadari; gli uomini della Corte si terranno, parte seduti e parte addossati alla porta al Re. Verso la fine della danza, il
Accademia della crusca
